20 dicembre 2011

Su CasaPound e democrazia.

L'omicidio di Samb Modou e Diop Mor a Firenze da parte di "un simpatizzante" di CasaPound ha riacceso il dibattito sulla liceità o meno delle associazioni neofasciste nostrane (le più grandi e riconosciute CasaPound, Blocco Studentesco e Forza Nuova). Prima di fare qualunque considerazione in merito però, credo sia opportuno leggere chi loro stessi dicono di essere. Direttamente dal sito di CasaPound Italia: Chi Siamo, La storia, Il simbolo, Le FAQ, Il programma.
Ma anche cosa ne dicono gli altri e sopratutto come agiscono nella realtà i militanti neofascisti: QUI trovate un dossier che riguarda particolarmente la città di Pisa ma anche tutto il territorio nazionale, QUI le biografie a forma di svastica di alcuni associati, QUI alcuni dei tantissimi casi di violenza da parte dei militanti, QUI altri casi di violenze e alcune riflessioni sugli intellettuali che hanno "sdoganato" CasaPound. 

Ora che ne sappiamo un po' di più su cosa veramente sia questa CasaPound, possiamo farci una domanda. In una democrazia, è giusto vietare lo sviluppo materiale di alcune idee (dato per assodato che le idee finchè restano idee sono, giustamente, impossibili da vietare)? 
Se questa democrazia fosse "matura" (ma lo sarà mai?) e avesse già sviluppato gli anticorpi contro ogni sistema dittatoriale in ogni suo strato della società non servirebbe sicuramente. Ma se, come in Italia, vediamo verificarsi un rigurgito fascista (o neofascista o quello che vi pare, la sostanza è quella: razzismo, xenofobia, omofobia, totalitarismo) che si sviluppa anche in associazioni e partiti (tipo CasaPound), allora la democrazia si deve dotare di quelle leggi che la proteggano. 
E una  già ce n'è. E' la Legge Scelba, del 1952, che serve ad attuare via legge ordinaria le disposizioni della XII disposizione transitoria della nostra Costituzione, e punisce chiunque "faccia propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista", oppure da chiunque "pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche" [QUI il testo integrale della legge]

Io non avrei voluto aggiungere ulteriori considerazioni personali e invitarvi soltanto ad una profonda riflessione terminando qui. Ma, capitemi, sto leggendo Uomini e città della Resistenza di Piero Calamandrei e non posso fermarmi qui. Diceva Sandro Pertini: "Il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro che la pensano diversamente". E io credo che il fascismo vada combattuto, in ogni sua forma, dalla democrazia, per la democrazia, e per quelli che hanno dato la vita per essa.

Giovanni Ugo

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