9 dicembre 2011

Non ancora "punto".

Un operaio Fiat di Pomigliano piange dopo il suo licenziamento

Mi ha fatto riflettere l'inizio dell'Amaca di Michele Serra pubblicata sulla Repubblica di oggi:
Il governo Monti può piacere o no. Ma è ingeneroso pretendere che faccia cose di sinistra, per il semplice fatto che di sinistra non è. Le cose di sinistra (la famosa equità sociale) proverà a farle la sinistra nel caso – tutt’altro che certo – che vinca le prossime elezioni. In questo frattempo l’obiettivo dichiarato è evitare la bancarotta del Paese e ricostruire una dignitosa immagine nazionale da offrire a noi stessi e al resto del mondo. Punto.
L'obiettivo è evitare la bancarotta e [attenzione: intento polemico in corso] potersi fare di nuovo belli nei G20. Cose sicuramente non trascurabili, anzi, fondamentali. Il punto però è un altro. Dovrebbe essere un altro. Perchè a pagare devono essere sempre gli stessi? E non fate l'errore di credere che questo sia il solito populismo di sinistra. Io mi chiedo, e questa è una delle colpe più evidenti del PD che non ha saputo creare un'alternativa in Parlamento, se non c'era un altro modo di fare questa manovra. Dalle spese militari all'8x1000, dall'ICI (o IMU) per la Chiesa cattolica ai capitali scudati, dalla patrimoniale alla lotta, seria, all'evasione e all'economia mafiosa. Queste cose, qualunque altra cosa.

Io l'ho capito che dobbiamo evitare la bancarotta, ma dovremmo, dobbiamo fare una piccola riflessione prima. Con una domanda: voi, italiani che dopo aver lavorato come schiavi per 40 anni vi vedete tolta ogni minima ricompensa, voi, italiani cinquantenni che dovrete lavorare ancora per molti anni, voi, italiani, volete far "evitare la bancarotta" al Paese con i vostri pochissimi sudatissimi soldi, pur sapendo che un'alternativa esiste, ma nessuno ha il coraggio di attuarla?
Ora, caro Serra, possiamo scrivere, "punto".

Giovanni Ugo

Nessun commento:

Posta un commento

Condividi questo articolo!